L’importanza della memoria, nelle scuole e sempre.
I testimoni della deportazione cominciano a scomparire, ormai. Con la nostra attività, attraverso i colloqui nelle scuole medie e superiori ed i viaggi ai campi di sterminio una volta l’anno cerchiamo di mantenere viva una memoria che rischia di andare estinta. Il futuro della memoria è anche questo. E’ cercare di capire come poter sviluppare, ai tempi della crisi, un progetto di continuità nelle classi. Magari allestire un museo o una sala didattica ci sarebbe d’aiuto. Riuscire a capire come poter continuare a spiegare cosa siano la resistenza, la deportazione e il regime totalitario, e come i nostri nonni sono riusciti a liberarsene. Loro, i testimoni diretti non ci sono più. Ci siamo noi, i giovani delle nuove generazioni, e abbiamo il compito di tramandare a chi è ancora più giovane di noi un pezzo di storia cruciale.
Lorenzo Bagnoli
23 settembre 2013
bene mantenere viva la memoria della guerra, ma è importante renderla interessante sennò si rischia che i bambini si annoino e banalizzino i guai dal fascismo