Cos’è questa nota?Una vignetta tra le più comuni per introdurre un tema caldo:il ruolo della scuola (e dell’insegnante) nella società di oggi. Com’è cambiato? “Io insegno da 15 anni, e questa vignetta è diventata un’esperienza ricorrente. La cosa che a noi operatori fa più male è constatare che si sia rotto il patto educativo che c’è sempre stato tra scuola e istituzione italiana. Le richieste più comuni da parte dei genitori sono pochi compiti a casa e voti alti. Sono cambiate le esigenze ed il modo di vedere la scuola:non più un contenitore di contenuti, ma un contenitore. Ed ecco perché, per esempio, in diverse scuole medie del Circondario medie si stanno azzerando le richieste del tempo prolungato. A Montelupo quest’anno non nasceranno prime medie a tempo prolungato. I ragazzi sono impegnati, poco importa il resto. E anche i genitori nei loro impegni, non riescono a farsi carico delle proprie responsabilità. Basti pensare che noi, ogni anno, fatichiamo a trovare i 4 genitori rappresentanti di classe previsti per legge”.
Insegnare ad insegnare, imparare ad insegnare, insegnare ad imparare, imparare ad imparare. Sono questi i principi ai quali bisogna tornare. A proposito di istruzioni per l’uso: nella scuola c’è un uso senza istruzioni. È compito nostro educare all’uso delle tecnologie in modo responsabile e sicuro. Anche perché la digitalizzazione delle scuole è il futuro.
Lorenzo Bagnoli
23 settembre 2013
il fatto che si sia rotta l’alleanza tra genitori e insegnanti è sintomo di quanto i giovani siano viziati dai genitori. Il babbo e la mamma osano sempre meno contraddire i figlio perché è troppo faticoso farlo
Irene
3 ottobre 2013
La scuola, come giustamente si dice, non è solo un luogo dove si imparano nozioni, ma un luogo di crescita: la coscienza etica, il senso civile e della società nascono in classe. Ho avuto la fortuna di avere sempre prof da una parte competenti ma dall’altra disponibili alla discussione e alla riflessioni su “temi caldi”. Non si impara solo la matematica e l’italiano a scuola!
Sara Bagnoli
27 novembre 2013
è anche vero che un sistema scolastico che non premia il merito degli insegnanti + capaci e volenterosi finisce per trasformarsi in un incentivo al disimpegno. Inoltre il corpo insegnante è “anziano”, e anche per questo stanco e non invogliato a confrontarsi con ragazzi non abituati al rispetto delle regole e genitori sempre accondiscendenti. Il risultato è che per quieto vivere ai ragazzi che hanno voglia di imparare e di crescere si tarpano le ali. Insomma, come spesso accade, la questione del merito è fondamentale.